10 Curiosità Affascinanti sul Popolo Guna

Popolo Guna San Blas
(diario di bordo da Ikigai Sailing)

Navigando tra le acque limpide di San Blas a bordo di Ikigai, ci si accorge presto che non si è semplicemente in vacanza. Qui si entra in un altro tempo, in un’altra visione del mondo. Le isole non sono solo paradisi naturali: sono custodi di una cultura millenaria che resiste, fiera e autentica. Ecco 10 aspetti del popolo Guna che ci hanno colpito profondamente. Dettagli che emergono tra un tuffo e una veleggiata, racconti che si intrecciano al vento, al mare e alla semplicità radicale della vita in armonia.

1. Una società matriarcale

Nel mondo Guna è la madre a dare il cognome ai figli. Spesso è l’uomo a trasferirsi nella famiglia della moglie. Non è solo un fatto anagrafico: è una visione sociale dove il centro è femminile, concreto, generativo.

2. 365 isole, una per ogni giorno

L’arcipelago di Guna Yala conta circa 365 isole. Ne sono abitate meno di 50. Il resto? Piccoli atolli di sabbia e palme, sospesi nel tempo. Ancorare con Ikigai in uno di questi angoli intatti è come sbarcare su un sogno.

3. No plastica, no cemento

Qui non troverai hotel, strade o resort. I Guna vietano costruzioni in cemento e limitano l’uso della plastica. Vivono in capanne di legno e foglie di palma. È un patto profondo con la terra, che qui è soprattutto mare.

4. Le Molas: arte cucita a mano

Le donne Guna creano le Molas, tessuti colorati fatti a strati e tagli sovrapposti. Ogni pezzo è unico, racconta miti, animali, spiriti. Arte femminile e ancestrale, che spesso ci viene mostrata con orgoglio a bordo.

5. Navigano senza tecnologia

Molti Guna si spostano ancora su canoe tradizionali (ulu), senza motori, né GPS. Guidati solo dalla conoscenza del mare e dei venti. Un promemoria vivente: si può navigare anche affidandosi alla saggezza.

6. Il Grande Spirito

La loro spiritualità unisce elementi animisti e visioni cosmiche. Tutto è connesso, tutto ha un’anima. I racconti attorno al fuoco parlano spesso di spiriti, stelle, rispetto.

7. Parlano il Dulegaya

È la loro lingua madre. Musicale, piena di vocali e suoni profondi. Anche se molti parlano spagnolo, il Dulegaya è il cuore vivo della loro identità.

8. Autonomia dal 1925

Dal 1925 i Guna hanno ottenuto l’autogestione del proprio territorio. Governano secondo i propri usi e tradizioni. Un raro esempio di autonomia indigena riconosciuta.

9. Vivono del mare

Pescano, raccolgono cocco, costruiscono le loro case. La natura è farmacia, dispensa, scuola. Il denaro ha un ruolo marginale. È un’economia del sufficiente.

10. Ospiti sì, ma con rispetto

Per visitare le isole serve il permesso. Ogni sbarco è un invito. Non un diritto. Noi di Ikigai lo viviamo con gratitudine, mettendoci in ascolto, lasciando che sia il luogo a insegnarci come muoverci.

Perché venire a San Blas con Ikigai?

Non per fuggire, ma per ritrovare. Non per vedere, ma per sentire.
Navigare in Guna Yala è un invito a rallentare, a guardare il mondo con occhi nuovi.
Ogni isola, ogni incontro, ogni tramonto è parte di un viaggio che accade fuori, ma soprattutto dentro.
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